Presentazione di Gavino Ledda
Pompea Mocciola
Docente di Scuola Superiore
Ho conosciuto personalmente Gavino Ledda nella primavera del 2001 quando, come responsabile della Biblioteca di Istituto, invitai lo scrittore per presentarlo agli studenti che avevano letto il suo celebre romanzo “Padre padrone”.
Durante quel primo incontro, entusiasmante per tutti, il poeta ha parlato di sé, della sua storia, della sua formazione da autodidatta e noi abbiamo scoperto un G.L. assai diverso dall’autore di “Padre padrone”, un uomo che nei vent’anni successivi alla pubblicazione del romanzo, rinchiuso nel suo nuraghe, ha studiato incessantemente materie come l’arte, la fisica, la chimica, la geometria, senza pubblicare altro, per giungere ad una visione del mondo completamente rinnovata.
Perché dunque questo silenzio?
Stava scrivendo “Il muflone”quando si vide costretto a relegarsi in un mutismo orgoglioso e tragico, disilluso da una lingua ‘bugiarda, ignorante ed insufficiente’ (come l’autore stesso sostiene), che non riusciva appieno ad evocare la bellezza del muflone sardo, della natura e delle cose, e tacque come un novello Cratilo!
La lingua che noi parliamo è una ‘lingua morta’, sostiene G.L., una lingua ignorante a dispetto della scienza che si rinnova incessantemente e si perfeziona e cambia; in realtà, come sostiene G.L., il progresso della scienza e le acquisizioni a cui essa è pervenuta, vengono ancora comunicate ed espresse in una lingua strutturata secondo le antiche convenzioni aristoteliche, una lingua ormai insufficiente ad evocare la trasformazione e il movimento delle cose.
Questa enunciazione, che troviamo in “Recanto”Rizzoli 1998 nel capitolo ‘Morte della lingua euclidea’ ha rappresentato per me una folgorazione, che mi ha spinta ad indagare nei meandri della poetica rinnovata di G.L.; ho scoperto dunque un nuovo modo di concepire la lingua, nato dalla determinazione di dotarla di un ‘reattore’ interno, che la proietti nello spazio-tempo dei millenni, per restituirle la dignità che essa rivendica. Un modo tutto ‘gainico’ di pluridimensionare le parole, movimentandole grazie all’uso di una suffissazione presa in prestito dal latino.
Progetto di linguistica pluridimensionale
Il progetto biennale di Linguistica Pluridimensionale, anno scolastico 2001/’02, destinato agli studenti di Quarta “A” dell’I.T.C. “A. Zoli” di Atri (TE) è condotto dallo scrittore Gavino Ledda ed è coordinato dalla prof.ssa Pompea Mocciola.
Gli obiettivi del Progetto:
- conoscenza del messaggio della poetica di Gavino Ledda nella sua evoluzio-
ne da Padre padrone ad Aurum tellus.
- comprensione del significato e del valore della linguistica pluridimensionale
- redazione di un testo sinottico sulla linguistica pluridimensionale.
Le finalità del Progetto:
- far riflettere lo studente sull’importanza del codice linguistico ed avviarlo alla
stesura di un testo che sarà pubblicato.
Sono stati realizzati due seminari, uno nel mese di novembre e l’altro nel mese di maggio, ciascuno di essi della durata di due settimane. Sono state utilizzate ore curriculari ed ore pomeridiane.
Durante i seminari gli studenti hanno registrato l’intera lezione ed hanno preso appunti; a casa poi hanno rielaborato tutto il materiale in modo organico e discorsivo, costruito tabelle sinottiche,creando così una base da cui nascerà il testo che verrà pubblicato a fine progetto.
Nel corso delle lezioni Gavino Ledda ha illustrato agli studenti le fasi evolutive della sua produzione artistica, sottolineando un lungo periodo di crisi, un ventennio di studi e di scrittura, durante il quale il poeta ha dovuto constatare che il progresso della scienza e le acquisizioni a cui essa è pervenuta, vengono ancora comunicate ed espresse in una lingua strutturata secondo le antiche convenzioni aristoteliche, una lingua ormai insufficiente ad evocare la trasformazione e il movimento delle cose.
Fatta questa premessa le lezioni si sono incentrate su elementi di linguistica generale, senza trascurare collegamenti al passato sino ai sofisti; sulla storia del progresso scientifico; sono stati necessari cenni su alcuni concetti basilari di astrofisica.
Sono state proposte lezioni di storia dell’arte, per sottolineare ad esempio l’importanza di Brunelleschi nel campo della prospettiva, paragonabile all’importanza del metodo scientifico Galileiano. Insomma tutti questi riferimenti sono stati sempre tesi a dimostrare quanto il progresso abbia riguardato ogni settore, escluso quello linguistico, che pure serve per esprimerli!
Queste lezioni sono state perciò propedeutiche all’introduzione alla linguistica pluridimensionale, presentata come un’innovazione che nasce dall’uso combinato di prefissi e suffissi, alcuni dei quali attinti dal latino. Si tratta dunque di una lingua letteraria, molto creativa, aperta ad infinite combinazioni, ma costruita su basi tecniche ben precise.
Nel secondo seminario è stato introdotto un argomento nuovo, utile a comprendere in maniera più approfondita il messaggio artistico di Gavino Ledda, e cioè la visione del film Ibris da lui scritto ed interpretato. La proiezione ha offerto lo spunto per approfondimenti molto utili, resi possibili dalla disponibilità dell’autore, e ha visto gli allievi partecipi e oltremodo interessati.
Coinvolgimento particolare ha suscitato inoltre la lettura e l’interpretazione di alcuni passi del poema Recanto , che ha coinvolto i ragazzi in un impervio lavoro di drammatizzazione di un testo di non facile lettura.
Sono pertanto convinta che gli obiettivi siano stati pienamente raggiunti e che nel corso delle lezioni gli allievi, consapevolmente, abbiano visto crescere la propria motivazione, infatti hanno profuso impegno, con particolare dedizione.
Aver lavorato a stretto contatto con uno scrittore ha sicuramente rappresentato per loro un’esperienza unica, che li ha aiutati a maturare e a considerare diversamente il mondo dell’arte.
Si sono spinti in produzioni creative molto interessanti, utili a qualcuno anche per uscire dalla riservatezza; hanno condiviso molte lezioni che avevano per oggetto lo studio degli elementi della natura, sentiti dai giovani di perenne attualità e valore.
Insomma il valore del progetto ha mostrato i suoi frutti, peraltro già molto apprezzati dallo scrittore, il quale ha potuto felicemente sperimentare lui stesso, nel corso dei seminari, una evoluzione nel percorso ancora in itinere della linguistica pluridimensionale.
Atri, 15 giugno 2002
Relazione finale del progetto di linguistica pluridimensionale
Il progetto biennale di Linguistica Pluridimensionale, iniziato nell’anno scolastico 2001/’02, è destinato agli studenti di Quarta “A” dell’I.T.C. “A. Zoli” di Atri, è condotto dallo scrittore Gavino Ledda ed è coordinato dalla sottoscritta.
Gli obiettivi che il Progetto ha inteso perseguire sono:
– conoscenza del messaggio della poetica di Gavino Ledda nella sua evoluzio
ne da Padre padrone ad Aurum tellus.
- comprensione del significato e del valore della linguistica pluridimensionale
- redazione di un testo sinottico sulla linguistica pluridimensionale.
Le finalità sono:
– far riflettere lo studente sull’importanza del codice linguistico ed avviarlo alla
stesura di un testo che sarà pubblicato.
Quest’anno sono stati realizzati due seminari, uno nel mese di novembre e l’altro nel mese di maggio, ciascuno di essi della durata di due settimane. Sono state utilizzate ore curriculari ed ore pomeridiane.
Durante i seminari gli studenti hanno registrato l’intera lezione ed hanno preso appunti; a casa poi hanno rielaborato tutto il materiale in modo organico e discorsivo, costruito tabelle sinottiche,creando così una base da cui nascerà il testo che verrà pubblicato a fine progetto.
Nel corso delle lezioni Gavino Ledda ha illustrato agli studenti le fasi evolutive della sua produzione artistica, sottolineando un lungo periodo di crisi, un ventennio di studi e di scrittura, durante il quale il poeta ha dovuto constatare che il progresso della scienza e le acquisizioni a cui essa è pervenuta, vengono ancora comunicate ed espresse in una lingua strutturata secondo le antiche convenzioni aristoteliche, una lingua ormai insufficiente ad evocare la trasformazione e il movimento delle cose.
Fatta questa premessa le lezioni si sono incentrate su elementi di linguistica generale, senza trascurare collegamenti al passato sino ai sofisti; sulla storia del progresso scientifico; cenni sono stati necessari su alcuni concetti basilari di astrofisica.
Sono state proposte lezioni di storia dell’arte per sottolineare ad esempio l’importanza di Brunelleschi nel campo della prospettiva, paragonabile all’importanza del metodo scientifico Galileiano. Insomma tutti questi riferimenti sono stati sempre tesi a dimostrare quanto il progresso abbia riguardato ogni settore, escluso quello linguistico, che pure serve per esprimerli!
Queste lezioni sono state perciò propedeutiche all’introduzione alla linguistica pluridimensionale, presentata come un’innovazione che nasce dall’uso combinato di prefissi e suffissi, alcuni dei quali attinti dal latino. Si tratta dunque di una lingua letteraria, molto creativa, aperta ad infinite combinazioni, ma costruita su basi tecniche ben precise.
Mi rendo conto che in tale sede risulti quasi impossibile riassumere un discorso di tale complessità, che ci ha visti tutti molto impegnati durante i seminari. Spero che questi accenni siano sufficienti, riservandoci ancora un anno per poter redigere un testo completo divulgativo.
Desidero aggiungere che nel secondo seminario è stato introdotto un argomento nuovo, utile a comprendere in maniera più approfondita il messaggio artistico di Gavino Ledda, e cioè la visione del film Ibris da lui scritto ed interpretato. La proiezione ha offerto lo spunto per approfondimenti molto utili, resi possibili dalla disponibilità dell’autore, e ha visto gli allievi partecipi e oltremodo interessati.
Coinvolgimento particolare ha suscitato inoltre la lettura e l’interpretazione di alcuni passi del poema Recanto , che ha coinvolto i ragazzi in un impervio lavoro di drammatizzazione di un testo di non facile lettura.
Sono pertanto convinta che gli obiettivi siano stati pienamente raggiunti e che nel corso delle lezioni gli allievi, consapevolmente, abbiano visto crescere la propria motivazione, infatti hanno profuso impegno, con particolare dedizione.
Aver lavorato a stretto contatto con uno scrittore ha sicuramente rappresentato per loro un’esperienza unica, che li ha aiutati a maturare e a considerare diversamente il mondo dell’arte.
Si sono spinti in produzioni creative molto interessanti, utili a qualcuno anche per uscire dalla riservatezza; hanno condiviso molte lezioni che avevano per oggetto lo studio degli elementi della natura, sentiti dai giovani di perenne attualità e valore.
Insomma il valore del progetto ha mostrato i suoi frutti, peraltro già molto apprezzati dallo scrittore, il quale ha potuto felicemente sperimentare lui stesso, nel corso dei seminari, una evoluzione nel percorso ancora in itinere della linguistica pluridimensionale.
Atri, 15 giugno 2002